La “stanza del collezionista”, grazie a un allestimento che richiama lo stile ottocentesco, coniuga la curiosità per l’antico con una sistematica esposizione dei reperti, corredati da didascalie che riprendono filologicamente le diciture degli originari cartellini manoscritti.

 

Si deve ad Agostino Monti (1824-1891) di Nidastore, frazione di Arcevia, e ad Anselmo Anselmi (1857-1907), rispettivamente zio e nipote, appassionati cultori dell’antico, la raccolta di un numero consistente di reperti, a partire dalla fine dell’Ottocento. Il nucleo iniziale della Collezione era costituito prevalentemente da manufatti litici e da alcuni reperti ceramici di età romana, ritrovati in terreni di proprietà di Agostino Monti che a questi oggetti dedicò un museo privato nella sua abitazione. Nel tempo si aggiunsero materiali acquisiti o recuperati con successive ricerche e ricognizioni di ampio raggio su tutto il territorio da parte di Anselmo Anselmi che ereditò dallo zio la sua raccolta e iniziò una proficua collaborazione con Edoardo Brizio, Regio Commissario degli Scavi di Antichità per l’Emilia e le Marche.

Nominato nel 1889 Ispettore Onorario degli scavi e dei monumenti per il mandamento di Arcevia, Anselmi pubblicò sulla Nuova Rivista Misena, da lui ideata, gli esiti di un minuzioso lavoro sul campo. Civitalba, Conelle, Monte Croce Guardia, Montefortino di Arcevia sono gli importanti siti individuati che diventeranno oggetto di scavi e di studi successivi, ancora oggi di risonanza internazionale. È una storia nella storia che si è concretizzata dapprima con la nascita del Museo di Arcevia nel 1996 e infine nel 2003 con la sistemazione al suo interno della raccolta Monti Anselmi, confluita nel patrimonio dello Stato nel 1928, a seguito di parziali e successive vendite dei lotti in cui era stata suddivisa. Il desiderio di Anselmi di creare un museo per la comunità ha trovato così la sua piena realizzazione. Le vetrine racchiudono la collezione preistorica e protostorica comprensiva di oltre millecento reperti: manufatti litici, asce, bulini, punte di freccia, malacofauna, strumenti in osso e corno, frammenti ceramici.